“A Christmas Carol”

Nel più bel periodo dell’anno, quello che precede il Natale, il signor Hunger-Huge se ne stava a pensare a tutte le occasioni di mangiare che gli si sarebbero presentate dinnanzi.

Sentì l’odore caldo di ogni casa che l’avrebbe accolto, quella di sua madre al profumo d’arrosto, quella della suocera, che odorava di lasagne e tortellini; quello di casa di suo fratello, un mix peculiare di deodorante per ambiente e cannella.
Immaginò ogni sapore in bocca, aroma e sapidità mescolati in festa tra lingua e palato. Riconobbe il Natale nelle uvette e nella scorza d’arancia candita, nei torroncini e nella crema al mascarpone, come li stesse gustando in quell’istante, un istante di pura felicità e spirito Natalizio, pensò senza la coscienza di farlo.

Tutto ad un tratto, quando la sua mente fu attraversata dalla parola spirito, comparve davanti a tutta la sua incredulità una figura luminosa un po’ in sovrappeso.
– Chi siete!? Esclamò Hunger-Huge
– Sono lo Spirito dei Chili in più del Natale Passato
Osò poi domandare che motivo lo aveva fatto venire.
– La vostra salute! – tuonò lo Spirito – Sono qui a mostrarvi i 3 kg in più, localizzati a  livello viscerale, il colesterolo innalzato a bandiera di bagordi di ogni tipo, il tripudio festoso dei trigliceridi, che non se ne vedeva uno siffatto dal mondiale del 2006!
– I trigliceridi sono tifosi di calcio?!?
-…le birre, Hunger–Huge, le birre…
– Ehm, certo…ad ogni modo, Spirito, è crudele da parte vostra giungere adesso, ho ancora da adoprarmi in tali pasti, di questo passo me li rovinerete! Non mi torturate, andate via!
Ma lo Spirito, impietoso, gli parò dinnanzi agli occhi il suo mangiare a oltranza, pur in assenza di fame, guidato dall’ingordigia e dalla sola sovrabbondanza di cibo. La fulminea voracità con cui affrontò le portate, i bis. L’ignorare la ripienezza gastrica e le lotte intestine – nel vero senso della parola – fatte di costipazione e flatulenza.
Hunger-Huge stava rivivendo tutto, destato prepotentemente dalla cullante idea, illusoria e prima, di pura felicità e spirito Natalizio di cui sopra: ricordò anche  il dormir male, i vestiti che lo cingevano a mo’ di laccio, i ristagni di liquidi, il sentirsi di pietra prima di affrontare lo scalino minaccioso della bilancia…Non ne potè più:
– Andatevene via, non mi importunate più! – si ribellò. E iniziò a lottare, se così si possono chiamare i tentativi di Hunger-Huge di mandare via lo Spirito dei Chili in più del Natale Passato, che restava immobile e impassibile, forte della sua stazza. L’unico frutto di tutto quell’agitarsi fu cadere al suolo sfinito e senza forze, e sprofondare in un sonno profondo.

Si risvegliò.
Si guardò attorno posando gli occhi su ogni oggetto conosciuto della stanza, ma mano che l’occhio si appoggiava, grado per grado, su ciò che gli era familiare, sentiva svanire l’inquietudine di quello che archiviò come un sogno, un brutto sogno.
Devo mangiare meno pesante alla sera, pensò.
– Sì – gli rispose una voce dal cono di buio alle sue spalle.
Ma… l’ho detto a voce alta o l’ho solo pensato?… – Si chiese Hunger-Huge –… O mia moglie è in grado di leggere  il pensiero adesso? E soprattutto, mia moglie ha la voce da uomo?
Nell’incertezza di decidere se fosse  più spaventevole la voce dal nulla, sua moglie che legge il pensiero o sua moglie con la voce da uomo che legge il pensiero, rimase immobile, fin quando, a guisa della precedente, gli si parò dinnanzi una nuova figura, stanca, di cattivo umore, frustrata, con una fame incontrollata.
Prima che Hunger-Huge potesse proferire verbo, lo Spirito lo anticipò con tono  irritato e di rimprovero:
– Sono lo Spirito dell’Alternanza di Digiuno e Abbuffate del Natale Presente, lasciate che vi mostri due cosine e lasciate che vi dica due cosine!
Huge continuò a scrutarlo con la coda dell’occhio poiché gli parlava nel modo in cui sua moglie era solita rivolgerglisi, eppure non sembrava sua moglie. Decise di restare sul chivalà. Gli spiriti saranno pure inquietanti mentre ti redarguiscono bruscamente, ma mai come sua moglie adirata.

Lo Spirito gli mostrò l’isterico rimpiattino tra i digiuni depurativi e le abbuffate liberatorie, il peso che ardiva salire comunque e incurante degli sforzi, fuori da ogni controllo.
Hunger-Huge riconobbe le sue intenzioni per il Natale ormai prossimo  e si giustificò:
– Mi avevano detto che la Dieta del Digiuno fa bene…
– E dove l’avete sentito?
– Non lo so
– Sentite le voci, dunque? – rise di sghembo lo Spirito
– Siete uno Spirito, non farei dell’ironia sui fenomeni paranormali…
-…Touchè
– Ditemi Spirito, fa bene il Digiuno? Non lasciatemi in quest’incertezza, per l’amor del cielo!
– Può far bene Hunger-Huge. E voglio svelarvi perché. In condizioni di digiuno le cellule sono portate all’autofagia (ovvero al mangiare sé stesse), in primo luogo delle sostanze-spazzatura che si accumulano dentro di loro, principalmente proteine. Il digiuno, se limitato ad una giornata, produce pulizia e non crea danni organici.
– E allora fa bene…
– Non giungete a conclusioni affrettate Hunger-Huge, non vi siete reso conto che non siete solo  un insieme di cellule, ma avete anche una psiche, un comportamento, un metabolismo, e che siete un individuo con delle faccende da svolgere quotidianamente?
– Le vostre parole mi giungono oscure, Spirito, rischiarate la mia mente
– La vostra psiche vive il digiuno come una privazione di cui rifarsi, e dal punto di vista comportamentale può essere preludio di perdite di controllo: osservate Hunger -Huge, digiunate  e poi vi abbuffate. In tal maniera sregolate i cardini di fame e sazietà per giorni! E che dire del metabolismo, che si modifica predisponendosi all’accumulo.
– Accumulo di cosa, Spirito?
– Di zuccheri, grasso e pure delle sostanze-spazzatura che desideravate eliminare col digiuno! Il quale, quindi, si sarà rivelato inutile. E senza cibo come potete riuscire a compiere le varie commissioni,  soprattutto i compiti mentali: non v’è noto che il cervello senza la giusta dose di zuccheri lavora in modo lento e inefficace?
– Ora capisco la vostra irritazione, Spirito
– E poi vi sentite più gonfio, e questo diviene un ulteriore motivo per lasciarsi andare, Huge, tanta fatica per nulla!
– Oh spirito, io ci tenevo a depurarmi dalle sostanze-spazzatura
– Perdio Hunger-Huge! L’autofagia che permette la pulizia delle cellule non avviene solamente nel digiuno!Se assicurate abbondanti quantità di alimenti ricchi di polifenoli (frutta, verdura, the verde e nero soprattutto, olio extravergine d’oliva) avrete lo stesso effetto senza digiunare!
– Perdindirindina – esclamò Hunger- Huge  facendo du’ conti mentali. Non appena tale  coscienza si fece strada in Hunger-Huge,  d’incanto  lo Spirito dell’Alternanza di Digiuno e Abbuffate di dissolse. L’uomo, in preda a una rinnovata speranza, afferrò foglio e penna e iniziò a scrivere la lista della spesa: frutti di bosco, agrumi, the verde, the nero, olio extravergine d’oliva, radicchio, cavoli, broccoli…

Ehi aspetta un attimo – s’interruppe – alla televisione Benedetta Parodi ha detto che i polifenoli sono contenuti pure nel cioccolato e nel vino rosso! Vuoi vedere che, incurante delle calorie e nel nome delle benefiche sostanze, mi posso abboffare anche di tali prelibatezze? – e riprese a scrivere entusiasta: cioccolato, vino ro…quando si sentì afferrare la mano. Sollevando lo sguardo vide una figura femminile, normopeso, in camice bianco, coi capelli legati, gli occhiali.
– Immagino che siate lo Spirito della Mia Forma Smagliante del Natale Futuro – credette  di indovinare, compiaciuto – tuttavia il fatto che siate donna mi perplime.
– Sono la  Dietista del Controllo di Futuro, quello di gennaio per l’esattezza, Hunger-Huge.
– Dottoressa, ho scoperto che posso evitare il digiuno, e che se mangio i polifenoli non mi accadrà nulla di male!
– Hunger-Huge, se ingrassate, polifenoli o no, non starete bene. Ingrassare rapidamente, come accade durante le feste, favorisce l’accumulo di grasso ectopico.
– Grasso ectopico?…e che vor dì?
– Vor dì: grasso che non sta dove deve stare, cioè nelle cellule adipose, ma dove danneggia di più, ovvero su fegato, arterie, sui vari organi interni,  impedendone  il normale funzionamento, e provocando un Aumento di Acidi Grassi Liberi in circolo  e una Resistenza all’Insulina, condizioni che favoriscono la produzione di Radicali Liberi, lo stato di Infiammazione e il danneggiamento fino alla morte di alcune cellule.
– Perbacco!Volete dire che la pancetta che mi ritrovo dopo le feste è così dannosa?
– Sì Hunger-Huge, più di un’obesità, perché almeno nel soggetto obeso il grasso sta nelle cellule adipose e non va in giro a fare danni (lipotossicità)
– …
– Hanger-Huge, non vi abbettete!  Lasciate che sia io a guidarvi al posto di Benedetta Parodi: fate festa i giorni di festa, rilassatevi. Bevete moltissima acqua, in continuazione, aiuterà l’intestino a mantenere il suo normale funzionamento e ad eliminare gli accumuli di liquidi che spesso seguono le abbuffate. Fate una passeggiata di un’ora dopo i pranzi  più abbondanti, in questo modo  preverrete la formazione di tessuto adiposo. Anche gli altri giorni vi consiglio un’attività fisica moderata come la camminata, gli sforzi dopo le abbuffate non sono mai consigliabili, per via del potenziale stato di infiammazione; nei giorni che non son di festa non cedete alla tentazione degli eccessi, e neppure a quella della restrizione di compensazione! Il vostro corpo obbedisce a leggi metaboliche di consumo, non matematiche di somme e sottrazione. Praticate invece morigeratezza tornando alla regola che vi insegnai, spegnerete la fame vera e vi controllerete di più, e il corpo più facilmente riconoscerà gli eccessi come tali e metterà in atto le proprie risorse per eliminarli: per esempio adattando il consumo ai maggiori introiti di cibo o utilizzando i  cicli futili,  che eliminano l’energia in eccesso sotto forma di calore.
– Di calore?
– Sì, Hunger-Huge, avete presente quando andate a dormire dopo una cena abbondante e di notte sudate come un cinghiale? Ecco.
– E i polifenoli?
– E i polifenoli introduceteli, come vi ha consigliato lo Spirito dell’Alternanza di Digiuno e Abbuffate del Natale Presente…- Pure gli Spiriti ci si dovevano mettere, non bastava Benedetta Parodi – penso tra sé e sé la  Dietista del Controllo di Futuro, quello di gennaio per l’esattezza.

Hunger-Huge divenne così attento al cibo, buon commensale, restando buona forchetta, “come se ne davano un tempo nella buona vecchia città, o in qualunque altra vecchia città, o paesello, o borgata nel buon mondo di una volta. Risero alcuni di quel mutamento, ma egli li lasciava ridere e non vi badava; perché sapeva bene che molte cose buone, su questo mondo, cominciano sempre col muovere il riso in certa gente. Poiché ciechi aveano da essere, meglio valeva che stringessero gli occhi in una smorfia di ilarità, anzi che essere attaccati da qualche male meno attraente. Anch’egli, in fondo al cuore, rideva: e gli bastava questo, e non chiedeva altro”.

 

 

 

foto: immagine tratta dal film “A Christmas Carol”