Gli Anni di Happy Days e di Ralph Malph – Alimentazione Anti Aging Parte II

 

To be continua…

Abbiamo capito come contrastare i processi che  determinano l’invecchiamento dall’interno, ma non è sufficiente. Pablo d’altronde lo diceva che “Ci si mette molto tempo per diventare giovani”e credo si riferisse a quello necessario ad apprendere le complesse basi dell’Alimentazione Anti Aging.
Dicevamo, per proteggere l’organismo dalle insidie che vengono dall’ambiente  vanno rafforzati, salvaguardati e garantiti:

Salute e funzionalità dell’Intestino: è la barriera tra l’ambiente e il nostro organismo, e la flora batterica che lo popola, il Microbiota, è responsabile del 70% delle nostre difese immunitarie

Salute e funzionalità del Fegato: quest’organo detossifica l’organismo da sostanze tossiche (nicotina, gas di scarico, pesticidi, solventi e metalli pesanti, farmaci,additivi alimentare, alcol)

Livelli ottimali di Vitamina D: adeguati livelli ematici aiutano a mantenere efficiente l’immunità innata e proteggono dall’insorgenza di diabete di tipo 2, di cancro (alla mammella, alla prostata, al colon e alle ovaie), di malattie cardiovascolari, di allergie, di depressione, di malattie autoimmuni come diabete mellito tipo 1, sclerosi multipla (di cui sembra contrastare pure la progressione), di malattia di Crohn; in gravidanza proteggono il nascituro da basso peso alla nascita e autismo, e riducono la mortalità totale della popolazione.

Adeguato Apporto Idrico: sarà banale quanto vi pare, ma vero come poche altre cose: disidratate la pelle ed essa ve la farà pagare.

L’Intestino è il grande incompreso tra gli organi del corpo umano: spesso lo lasciamo a se stesso nel far fronte a mal funzionamenti, o in balia di diete strampalate vendute come miracolose; eppure basterebbe iniziare dal far diventare un’abitudine la manutenzione di base: Probiotici (in particolare Lactobacillus Acidophilus, Bacillus clausii, Saccharomyces Boulardii, Bifidobacterium Lactis) e Prebiotici (Fos e Inulina) da prendere tramite integratori, e acquisire un’alimentazione ricca di cibi antinfiammatori, antiossidanti – li abbiamo individuati prima – ma anche di glutammina (grano) e acido butirrico (burro) che favoriscono la corretta replicazione delle cellule dell’intestino proteggendo così dal cancro al colon, e di minerali e vitamine. Un intestino che riesce ad essere barriera è la garanzia di venire a contatto con meno sostanze pericolose per la nostra salute (et giovinezza).

Il Fegato c’ha un bel da fare viste tutte le sostanze tossiche con cui veniamo in contatto, sarebbe gentile da parte nostra aiutarlo arricchendo la nostra alimentazione di sostanze protettive contenute in: Pesce grasso, Olio di Lino, Semi di Lino, Noci, Curcuma + pepe, Cardo Marinano. Anche un intestino integro risulta protettivo per il fegato, perché funge efficacemente da barriera e fa passare meno sostanze nocive dall’ambiente all’interno dell’organismo, e, insieme, questi due organi favoriscono la salute della pelle, visto che “ospitano”una buona parte del metabolismo cutaneo.

Per ottimizzare i livelli di Vitamina D invece è sufficiente effettuare un dosaggio ematico, accorgerci (come accade nell’80% dei casi) di essere carenti o insufficienti, prendere coscienza del fatto che la sola alimentazione non potrà mai soddisfare i miei fabbisogni di vitamina D quotidianamente, figuriamoci risollevare i valori di una carenza , e quindi decidere se esporre il corpo al sole anche d’inverno con -2°C o assumere un integratore a dosi opportune indicate da un medico o da un dietista in base alle linee guida.

                                   Segue riassuntino grafico  sulla capacità dei vari alimenti di contrastare l’invecchiamento:

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I vegetali la fanno da padroni, e non mi stancherò mai di ripetere che dovrebbero rappresentare la conditio sine qua non ci si siede nemmeno a tavola. E continuo a ripeterlo perché la pratica ambulatoriale mi mostra troppo spesso che sono i grandi assenti sulle tavole, sia per i grandi, che hanno poco tempo, sia per i piccini, che al primo “Bleah” guadagnano una Wild Card che consente loro di mangiarli saltuariamente, se la cosa non li disturba troppo.
Però date un’occhiata anche agli alimenti di origine animale: il pesce grasso è sicuramente competitivo, e si sapeva, ma anche la carne contiene Antiossidanti, Acido Folico, Vitamina B12 e talvolta buone quantità di Vitamina D.
Ora, se è vero che l’OMS l’ha aggiunta – quando è rossa e/o conservata e/o cotta troppo – alla lista nera dei cancerogeni, vale la pena fare una riflessione sui numeri.
Gli studi parlano di un aumento del rischio dal 18 al 36 % di sviluppare cancro al colon se si mangia la carne incriminata ogni giorno. Confrontiamo questo rischio con quello di un altro cancerogeno conclamato come il fumo: se consideriamo una ventina di sigarette al giorno, il fumo aumenta il rischio di ammalarsi di tumore al polmone del 3600%.
La facile proporzione indica che sì, il consumo di carne rossa e/o conservata e/o cotta troppo aumenta il rischio, ma in modo significativo? Ognuno tragga le sue conclusioni.

Anche la categoria di latte e latticini riserva delle sorprese per qualcuno: apporta Antiossidanti, Vitamina B12, e Vitamina D, ma come si accennava poc’anzi, è anche una fonte di acido butirrico, che protegge l’integrità delle cellule intestinali. Questo dovrebbe far riflettere chi toglie completamente i latticini anche in caso di intolleranza, caso in cui l’orientamento non è l’eliminazione totale del cibo a cui si è intolleranti, ma l’assunzione della minima dose tollerata, che a questo punto capiamo che fa anche bene.

Stesso discorso per il glutine: si toglie il glutine quando la pancia si gonfia o si hanno problemi intestinali, ma gli alimenti che contengono glutine contengono anche glutammina, peptide che favorisce la corretta replicazione cellulare nell’intestino e lo protegge dal cancro al colon.

Concludo rammentandovi che gli alimenti di origine animale apportano anche proteine ad alto valore biologico.
Con l’andare degli anni questi nutrienti diventano sempre più preziosi perché andiamo incontro a fisiologiche perdite, mentre garantire un adeguato apporto proteico aiuta a, come dire, evitare “crolli strutturali” a cui poi è difficile rimediare: avete presente chi si sottopone a diete selvagge e sbilanciate per anni e ottiene quel simpatico effetto sacco vuoto invece che di modellamento? Ecco, in quel caso un’ alimentazione squilibrata e carente non ha salvaguardato la solidità della forma, forse irreversibilmente. Anche per questo chi decide di eliminare le proteine ad alto valore biologico (animali) dalla propria dieta lo dovrebbe fare senza improvvisazioni e con l’aiuto di un esperto.

                                   Segue adesso sintesi grafica sulla capacità di alcuni alimenti di favorire  l’invecchiamento:

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Riguardo ai Metodi di cottura, gli Additivi Alimentari e i Grassi Idrogenati siamo tutti d’accordo, e ci stringiamo le mani compiaciuti riconoscendo l’uno nell’altro il consumatore attento et consapevole che queste cose già le sa, e soprattutto già le fa.
Per Dolci e Alcol un minuto di raccoglimento et tristezza.

 

 

Foto: L’ aliena antareana del film Cocoon rimane stupita da quanto portiamo bene gli anni dopo aver imparato a mangiare anti aging.