Coolesterolo

Esistono dei criteri per  realizzare contenuti da lanciare in rete, far girare coi social network e avere successo.
Dare una o due informazioni chiare per volta, contenere la lunghezza del testo, dare notizie nuove, che magari contrastino i luoghi comuni  o conoscenze superate, scegliere un argomento cool, buttarci dentro del complottismo o dell’anticomplottismo ad libitum, ma soprattutto selfarsi.
Selfarsi mentre si corre, mentre si cucina, mentre si mangia, mentre si lavora, sempre sorridenti. O quasi.

Mi è stato chiaramente spiegato e io mi sono intristita, perché su Mangiate in Pace posto articoli troppo lunghi, e forse ci metto dentro troppe informazioni. Tuttavia questa volta un argomento cool ce lo avrei, il Colesterolo,  devo solo capire come corredarlo di selfie: io che sorrido lieta mentre mi faccio il prelievo con didascalia che recita “Da quando seguo una corretta alimentazione e faccio un po’ di movimento, le analisi del sangue non mi fanno più paura”? No, fa tanto pubblicità del Tena Lady. Ma, mi si assicura, funzionerebbe.

Nelle scorse settimane nell’aggiornamento delle Dietary Guidelines for Americans si rilevavano alcune novità proprio sull’argomento Colesterolo. E voi direte evviva, hai delle novità!!! Elemento fondamentale per costruire il tuo perfetto post da blog da buttare nel mare social .
Novità. (Selfie, anzi, Gif Animata dei sei tic nervosi differenti che mi  partono nel definirla “novità”).
Hanno sentenziato che il consumo di colesterolo alimentare non è più da considerarsi a rischio! Una nozione che si “vocifera” da circa…20 anni? Forse di più. Circa sì,ed  è confortante sapere che presto o tardi, dopo aver condizionato inutilmente (o nuociuto a?) la salute di molte persone, le Fonti Ufficiali cambino posizione. (Selfie beffardo del Vaticano con didascalia che recita “Ve lo dico Fonti Ufficiali, manco noiartri”)

Il Colesterolo è una molecola che si trova in tutte le membrane cellulari.
E’ fondamentale per numerose funzioni vitali, come la trasmissione dell’impulso nervoso, la formazione della vitamina D, la sintesi di estrogeni e testosterone, la formazione di bile, etc.Quindi serve. Ed è per questo che il corpo lo sintetizza da solo, a partire da grassi saturi nel fegato.
L’80% del colesterolo che ci gira nel corpo deriva a questa sintesi interna, il 20 % dall’assunzione diretta attraverso gli alimenti che lo contengono. E se l’assunzione con la dieta cala, la sintesi endogena aumenta. E viceversa.
Immaginate la sorpresa di sentirsi dire che il colesterolo alimentare non è da considerarsi un comportamento a rischio. (Selfie imperturbabile a significare la mancanza di sorpresa).

Il problema sussiste quando il Colesterolo Totale e/o LDL-cattivo superano certi valori, e/o quando l’Indice di Rischio, ovvero il rapporto tra Colesterolo Totale e Colesterolo Hdl-buono, è maggiore di 5 nell’uomo e di 4,5 nella donna.
In questo caso il Colesterolo diventa un Fattore di Rischio Cardiovascolare.
Un fattore di rischio non è una malattia, è un fattore che aumenta la probabilità che si verifichi una patologia cardiovascolare. La sua pericolosità diviene significativa se esiste nel soggetto una familiarità per Malattie Cardiovascolari o una Patologia Cardiovascolare pregressa, e se coesiste  con altri  fattori di rischio cardiovascolare, alcuni ben più gravi: fumo, ipertensione, iperglicemia, sovrappeso, lipoproteina a elevata, omocisteina elevata, circonferenza addominale superiore a 88 cm nella donna e 102 cm nell’uomo, sedentarietà.
I fattori di rischio  infatti hanno un simpatico effetto moltiplicativo tra di loro, non di somma.

Comunque, si diceva, gli americani hanno detto che il colesterolo assunto con la dieta non è così problematico (Selfie  felice con frittata Bud Spencer da 12 uova sottobraccio), e io dentro di me ho pensato tra l’acido e il sarcastico…E che cambia, tanto nessuno mai si occupa della dieta, al limite i pazienti si vedono appioppare il farmaco alla velocità della luce. (Selfie polemico-serioso con A4 in mano riportante la scritta Say No to Statina Before Diet). Però poi ho posato acidità, sarcasmo e foglio A4 sulla scrivania e ho pensato che solo una cosa poteva farmi passare il malumore: un bell’elenco puntato con le informazioni utili in caso di ipercolesterolemia.(Selfie dell’elenco puntato che sbuffa).

    • Le Uova sono le grandi protagoniste dello scoop dato dalle Dietary Guidelines for Americans in quanto apportatrici  per eccellenza di colesterolo alimentare. Esse sembrerebbero infatti non già non influire sull’innalzamento del Colesterolo, ma addirittura, grazie al meccanismo di regolazione sopracitato, ne ridurrebbero la produzione interna. Uova, per voi l’avventura continua!
    • Se vi ritrovate col Colesterolo alto, la primissima cosa da fare, mai sbagliata, è eliminare i Grassi Idrogenati dall’alimentazione. I Grassi Idrogenati sono oli modificati chimicamente e sono contenuti come  ingredienti  in diversi prodotti dell’industria alimentare. Li potete individuare leggendo le etichette: si trovano sotto il nome di olio o grassi vegetali, oli o grassi vegetali idrogenati, olio o grassi vegetali parzialmente idrogenati, margarine, a volte mono e di gliceridi degli acidi grassi. In effetti, da dicembre dell’anno scorso, esisterebbe l’obbligo da parte del produttore di dichiarare nell’etichetta sempre l’idrogenazione, anche parziale, quindi dovrebbe essere decisamente facile scovarli. I Grassi Idrogenati contengono Acidi Grassi Trans, dall’eccellente effetto ipercolesterolemizzate: nello specifico aumentano il Colesterolo LDL-cattivo, riducono quello HDL-buono. Gli Acidi Grassi Trans si possono formare anche tramite cottura dei grassi ad alte temperature, come per esempio la frittura; quindi facciamo attenzione anche a questo aspetto. Grassi Idrogenati, per voi l’avventura, finisce qui.
    • Gli Acidi Grassi Trans sono  contenuti anche in alcuni alimenti naturali perché possono formarsi anche per trasformazione batterica durante la masticazione dei ruminanti, e quindi si trovano nella carne bovina, e nei prodotti caseari derivanti da latte di mucca, capra e pecora. Tuttavia  nei prodotti naturali risulterebbero meno dannosi, forse per via delle sinergie che si instaurano con gli altre sostanze nutrienti presenti, come ad esempio lo Zinco nel caso delle carni e  la vitamina A nel caso dei prodotti caseari. Carne e Formaggi, siete stati in parte riabilitati, per voi l’avventura continua, ma a dosi controllate.
    • A proposito di carne: contiene Acido Grasso  Stearico. Questo acido grasso si desatura molto velocemente in Acido Oleico, quello dell’olio d’oliva per intenderci. State pensando già evviva mi sfondo di salciccia? Ecco, no, i grassi saturi comunque sono richiesti in piccole quantità, quindi meglio scegliere i tagli un tantino più magri. Carne, alimento infamato su più fronti, almeno in riferimento al colesterolo festeggia la tua parziale assoluzione.
    • Un riabilitazione molto trendy ultimamente è quella dell’Olio di Palma, colpevole nei secoli dei secoli di essere un olio solido a temperatura ambiente per via del suo contenuto di grassi saturi (quelli che fanno, tra le altre cose, da mattoncini nella produzione interna di colesterolo, ricordate?). E niente, ora tutti a dire che gli acidi grassi saturi servono, che quando l’olio di palma è grezzo contiene carotenoidi, etc. Ok, ok nulla di personale Olio di Palma, ma grezzo non ti si trova mai, per ottenerti si disbosca il pianeta, di grassi saturi ne servono, è vero, ma sempre limitati e devo dire che ci sono grassi e oli molto più utili di te, quindi continuerò a sconsigliarti. Olio di Palma, per me è no.
    • Gli oli utili in caso di Ipercolesterolemia sono l’ Olio Extravergine d’Oliva, il cui acido oleico tutela i livelli di Colesterolo HDL-buono, e l’Olio di Lino, che apporta Acidi Grassi Omega 3 con potere antiossidante e antinfiammatorio. Garantire buoni livelli di Colesterolo HDL-buono pulisce le arterie, mentre il potere antiossidante e antinfiammatorio contrasta la formazione della placca ateromatosa “ostruttrice di arteria”, principale temutissima conseguenza avversa  dell’ipercolesterolemia. Gli Omega 3 inoltre possono aumentare il livello di Colesterolo HDL-buono. Olio Evo e Olio di Lino, per voi l’avventura continua.
    • Parlando di grassi in grado di contrastare l’ipercolesterolemia e i suoi effetti, vanno citati anche il Pesce Grasso pescato, la Frutta a Guscio e i Semi Oleosi, ricchi anch’essi di Omega 3. Pesce, frutta a guscio, semi oleosi, siete passati!
    • Concluderei la dissertazione sui grassi con una considerazione: abbiamo disposizione una quantità definita di grassi durante la giornata: il 30% delle calorie totali. Le calorie totali, visto che siamo sempre più sedentari, non sono tante: di conseguenza saranno limitati pure i grassi da introdurre nella giornata. In questa limitata dose ci devono stare grassi saturi (carne, latte e latticini, uova, olio di palma), grassi  monoinsaturi (olio extravergine d’oliva) e grassi polinsaturi ( pesce, frutta a guscio, semi oleosi, olio di lino). Se vi fidate, vi assicuro che dentro a questa quota non c’è  abbastanza posto per tutto, quindi io consiglio di limitare le dosi e di scegliere quelli indubbiamente utili.
    • Passiamo alle proteine: lo sapevate che consumare proteine vegetali (legumi, frutta secca, semi oleosi) può ridurre la sintesi epatica del colesterolo, ovvero quella endogena, ovvero quella che contribuisce all’80% a quello che abbiamo nel sangue? In effetti l’azione ipolipidemizzante è da attribuire all’intero vegetale (legumi, verdura, etc…), che grazie al suo contenuto di fibre solubili, antiossidante e, appunto, proteine vegetali, riduce l’assorbimento del colesterolo, inibisce la sintesi epatica di colesterolo, aumenta l’eliminazione del colesterolo. E a proposito dell’eliminazione o del ridotto assorbimento del colesterolo…per rendere ancora più inoffensivo il colesterolo alimentare delle uova (ma anche di crostacei, molluschi, prodotti caseari, etc) si possono assumere accompagnati da abbondante verdura. Fatto? Vegetali, siete dei fuoriclasse, per voi l’avventura continua.
    • Non dimentichiamo di parlare di zuccheri: avete presente un luogo comune per cui col colesterolo alto di sta attenti ai grassi e col diabete agli zuccheri. Non è proprio così. Mangiare dolci e stimolare eccessivamente l’insulina può indurre aumentata sintesi epatica di colesterolo. Quindi, in linea di massima, fare 5 pasti al giorno ed eliminare i dolci è indicato anche nel caso di ipercolesterolemia. Dolci, siete stati eliminati.
    • L’obesità e l’eccessivo introito calorico possono ridurre i livelli di colesterolo HDL-buono e aumentare quelli do colesterolo LDL cattivo. È dunque indicata una dieta finalizzata alla perdita di peso in caso di ipercolesterolemia.  Peso e cibo in eccesso, per voi l’avventura finisce.
    • L’attività fisica praticata con costanza aumenta il livelli di colesterolo HDL-buono. Attività fisica, fuoriclasse anche tu:  è un sì!
    • Rimane la raccomandazione  di contrastare tutti i fattori di rischio cardiovascolare eventualmente presenti, non solo il colesterolo alto, altrimenti si tratta di inutile accanimento.

Bene, le informazioni ci sono…accipicchia, pure un po’ troppe, ma posso farne un post in 7 puntate al limite. I selfie li ho messi. Lo scoop finto pure. L’argomento cool c’è… Ah ecco cosa manca, il complottismo!
Eccolo va!
Parliamo dei farmaci per l’ipercolesterolemia, le Statine. Essi bloccano la sintesi epatica di colesterolo a suon di pesanti effetti collaterali – danni (e dolori) muscolari o epatici – che sembrano essere vagamente più frequenti di quanto dichiarato nei bugiardini. Il loro uso dovrebbe essere l’ultima ratio, o comunque almeno la “seconda ratio” dopo la modifica dell’alimentazione, e invece è spesso il primo provvedimento che si prende. L’interesse commerciale attorno a questi farmaci è talmente alto che viene il dubbio che vengano piazzati con un po’ troppa facilità, tuttavia, siccome è pur vero che certe ipercolesterolemie rispondono poco o nulla al trattamento dietetico, un aiuto a volte ci vuole. Questo aiuto può essere dato dalla fitoterapia, perché il Riso Rosso Fermentato ha dimostrato la sua efficace azione ipocolesterolemizzante alla dose di 3 mg/die, pensate voi!E a questa dose gli effetti collaterali sono minimi.
Qualche anno fa è stato deciso che gli integratori di Riso Rosso possono apportare fino a 10 mg di principio attivo al giorno. Un caso? Noi di Mangiate in Pace crediamo di no. E crediamo pure che non sia stato fatto per  premiare il Riso Rosso Fermentato, tanto buono, bello e bravo, ma nella speranza che, a  dosi più elevate, emergano effetti collaterali di rilievo, tali da infamare il povero fitoterapico ed eliminarlo dalla concorrenza.
Sono o non sono una blogger completa?

 

 

 

foto: Sid festeggia con le uova la loro assoluzione. Alcune sorridono, qualcuna non riesce a trattenere lo stupore.